Una sezione dedicata ad approfondimenti sugli infestanti più
diffusi negli ambienti pubblici e privati.
I contenuti sono realizzati in collaborazione con il DI.PRO.VE.S.
(Dipartimento di scienze delle Produzioni Vegetali e
Sostenibili) - Area Protezione Sostenibile delle Piante e
degli Alimenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza.
L’IPM è nato per la protezione delle colture in campo, quindi in ambito agricolo, ma i principi su cui si basa sono validi anche per la sua applicazione in altri ambiti, come ad esempio lo stoccaggio delle derrate alimentari, l’igiene nelle industrie di trasformazione e l’ambito dell’igiene pubblica. Di fatto l’IPM è un sistema complesso di gestione degli organismi infestanti che tiene conto di un approccio olistico al problema. I principi cardine sono 8, riportati di seguito con alcune considerazioni adattate alla difesa nel settore alimentare e civile.
Il Professor Pasquale Trematerra, del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise, ha presentato al Congresso europeo di Entomologia, svoltosi a Napoli nel luglio 2018, interessanti osservazioni sull’approccio integrato nella difesa degli alimenti.
Il “DNA barcoding” è una metodica che consente l’identificazione delle specie attraverso l’analisidi specifiche sequenze di DNA, considerate come veri e propri marcatori molecolari (o DNA barcodes) (Hebert et al., 2003; Frézal&Leblois, 2008). La tecnica, proposta per la prima volta nel 2003 dal ricercatore canadese Paul Hebert per la classificazione degli organismi invertebrati marini,ha successivamente trovato grande applicazione pratica anche nel riconoscimento di macro-contaminanti animali rinvenuti nelle derrate alimentari, non identificabili con le classiche analisi morfologiche in quanto deteriorati dalla lavorazione e dallo stato di conservazione dell’alimento (Panini et al., 2012).
Gli alimenti prima di arrivare sulla tavola del consumatore è bene che siano sottoposti a una serie di analisi per attestarne la loro idoneità al consumo dal punto di vista igienico-sanitario. Ciò significa che non devono contenere sostanze estranee e dannose per la salute del consumatore.
Gli pseudocereali sono quelle piante che producono semi contenenti amido utili per l’alimentazione umana, escludendo i cereali, i legumi, i semi oleosi e i semi a guscio (Wrigley et al., 2016).
Il problema della protezione delle derrate alimentare da attacchi e da inquinamenti di animali, con conseguenze importanti sulla sanità dell’alimento e anche con alterazioni organolettiche, è di estrema importanza nell’interesse della salute dei consumatori.
L’applicazione del metodo della confusione sessuale è efficace se tutti i luoghi da proteggere sono raggiunti da una sufficiente concentrazione di feromone sintetico altrimenti si creano aree dove gli accoppiamenti posso avvenire e la popolazione non viene controllata a dovere.
Gli insetti, come molti altri animali, comunicano anche mediante segnali olfattivi. Sono dotati di ghiandole in grado di produrre un numero molto elevato di “odori”, sostanze in genere molto volatili che percepite da altri animali della stessa specie o di specie differenti comportano una risposta comportamentale e/o fisiologica.
Sicurezza e qualità sono dei prerequisiti fondamentali ed irrinunciabili per il consumatore, che ha il diritto di trovare sul mercato prodotti alimentari sani e sicuri. È per questo che il problema delle infestazioni dei prodotti della filiera alimentare è un tema sempre attuale e di grande interesse ed è considerato tra i maggiori rischi per l’industria di trasformazione agro-alimentare.
Le infestazioni di Blattella germanica sono piuttosto temute soprattutto nel settore degli alimenti per i pericoli che questi insetti portano con sé: inquinamento delle derrate e trasmissione di microrganismi patogeni.
I locali di lavorazione, i locali di stagionatura, i magazzini delle materie prime e dei prodotti finiti, i locali che ospitano gli imballaggi, nonché gli scarti di lavorazione e infine gli spazi adibiti al deposito temporaneo dei rifiuti nelle industrie alimentari sono ambienti eccellenti per i roditori dove trovare cibo e rifugio.
Il punteruolo del grano (S. granarius) è il tipico infestante dei magazzini. Si può confondere con altre due specie appartenenti allo stesso genere: Sitophilus oryzae e S. zeamays.
Ad ogni modo il genere è inconfondibile: forma slanciata, colore quasi nero, torace lungo quasi quanto l’addome (in totale l’insetto misura in media 4 mm), capo molto allungato e stretto, con antenne genicolate (cioè con un brusco ripiegamento ad angolo) e apparato boccale all’estremità.
Le derrate conservate attirano una serie di organismi che se ne cibano provocando danni di diversa entità in dipendenza da differenti parametri tra i quali anche quelli ambientali. I cereali, ad esempio, durante la fase di stoccaggio spesso vengono attaccati da insetti definiti infestanti primari perché si nutrono a spese delle cariossidi ancora intere.
L’acaro rosso del pollo, Dermanyssus gallinae, è un infestante molto temuto negli allevamenti avicoli di tutto il mondo: si tratta infatti del più diffuso parassita esterno dei polli. In Italia si stima che sia infestato circa l’80% degli allevamenti soprattutto di galline ovaiole.
Infesta il pollame di allevamento e anche uccelli selvatici; inoltre è stato segnalato su cavalli e roditori. Se non ha a disposizione gli ospiti preferiti può pungere anche l’uomo.
Appartiene alla famiglia Dermanissidi e talvolta è chiamato impropriamente pidocchio rosso del pollo.
La blatta Polyphaga aegyptiaca, detta comunemente blatta egiziana, è presente nelle regioni meridionali comprese Sicilia e Sardegna, soprattutto in zone costiere, caratterizzate da climi caldo-umidi.
Nemapogon granellus, la falsa tignola del grano, è una farfallina dai gusti particolari: nonostante il nome comune l’associ ai cereali, si nutre di svariate sostanze, sia di origine vegetale sia animale. La specie è stata segnalata anche sui tappi di sughero di bottiglie di vino in invecchiamento.
Gli Psocotteri fanno parte di quegli insetti che difficilmente si notano, nonostante vivano in gruppo, a meno che l’infestazione diventi veramente importante. Misurano solo qualche millimetro e hanno un colore poco appariscente, marroncino beige, o, per alcune specie, quasi trasparente.
Tribolium castaneum e Tribolium confusum sono due specie molto simili sia nell’aspetto sia nelle abitudini.
La famiglia dei Piofilidi, piccole mosche che si sviluppano a spese di sostanze in decomposizione, comprende la specie Piophila casei, nota col nome comune di “mosca del formaggio”. Si tratta di un insetto che, nonostante il nome, non si sviluppa solo a carico di prodotti caseari.
Nei prosciuttifici dove vengono stagionati i prosciutti crudi la presenza degli acari è molto comune. Le condizioni di umidità e temperatura di questi ambienti risultano infatti ottimali anche per il loro sviluppo.
La stagionatura di carni lavorate e formaggi comporta il mantenimento di temperature e umidità tali da ottenere un prodotto adatto al mercato. Tutto ciò genera un “microclima” particolarmente interessante per tutti quegli insetti che si nutrono di questi materiali e trovano in un colpo solo cibo nutriente, abbondante e condizioni ambientali ideali per lo sviluppo!
Nota come tignola fasciata delle derrate, questa farfallina deve il suo nome comune alla colorazione caratteristica delle ali anteriori: queste, infatti, sono, nella prima parte vicino al corpo, di un marroncino chiaro tendente al giallo con minuscoli puntini neri, poi, procedendo verso l’estremità dell’ala, si incontrano due bande scure a bordi frastagliati su un fondo bruno rossastro.
L’IPM è nato per la protezione delle colture in campo, quindi in ambito agricolo, ma i principi su cui si basa sono validi anche per la sua applicazione in altri ambiti, come ad esempio lo stoccaggio delle derrate alimentari, l’igiene nelle industrie di trasformazione e l’ambito dell’igiene pubblica. Di fatto l’IPM è un sistema complesso di gestione degli organismi infestanti che tiene conto di un approccio olistico al problema. I principi cardine sono 8, riportati di seguito con alcune considerazioni adattate alla difesa nel settore alimentare e civile.
Il Professor Pasquale Trematerra, del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise, ha presentato al Congresso europeo di Entomologia, svoltosi a Napoli nel luglio 2018, interessanti osservazioni sull’approccio integrato nella difesa degli alimenti.
Il “DNA barcoding” è una metodica che consente l’identificazione delle specie attraverso l’analisidi specifiche sequenze di DNA, considerate come veri e propri marcatori molecolari (o DNA barcodes) (Hebert et al., 2003; Frézal&Leblois, 2008). La tecnica, proposta per la prima volta nel 2003 dal ricercatore canadese Paul Hebert per la classificazione degli organismi invertebrati marini,ha successivamente trovato grande applicazione pratica anche nel riconoscimento di macro-contaminanti animali rinvenuti nelle derrate alimentari, non identificabili con le classiche analisi morfologiche in quanto deteriorati dalla lavorazione e dallo stato di conservazione dell’alimento (Panini et al., 2012).
Gli alimenti prima di arrivare sulla tavola del consumatore è bene che siano sottoposti a una serie di analisi per attestarne la loro idoneità al consumo dal punto di vista igienico-sanitario. Ciò significa che non devono contenere sostanze estranee e dannose per la salute del consumatore.
Gli pseudocereali sono quelle piante che producono semi contenenti amido utili per l’alimentazione umana, escludendo i cereali, i legumi, i semi oleosi e i semi a guscio (Wrigley et al., 2016).
Il problema della protezione delle derrate alimentare da attacchi e da inquinamenti di animali, con conseguenze importanti sulla sanità dell’alimento e anche con alterazioni organolettiche, è di estrema importanza nell’interesse della salute dei consumatori.
L’applicazione del metodo della confusione sessuale è efficace se tutti i luoghi da proteggere sono raggiunti da una sufficiente concentrazione di feromone sintetico altrimenti si creano aree dove gli accoppiamenti posso avvenire e la popolazione non viene controllata a dovere.
Gli insetti, come molti altri animali, comunicano anche mediante segnali olfattivi. Sono dotati di ghiandole in grado di produrre un numero molto elevato di “odori”, sostanze in genere molto volatili che percepite da altri animali della stessa specie o di specie differenti comportano una risposta comportamentale e/o fisiologica.
Sicurezza e qualità sono dei prerequisiti fondamentali ed irrinunciabili per il consumatore, che ha il diritto di trovare sul mercato prodotti alimentari sani e sicuri. È per questo che il problema delle infestazioni dei prodotti della filiera alimentare è un tema sempre attuale e di grande interesse ed è considerato tra i maggiori rischi per l’industria di trasformazione agro-alimentare.
Le infestazioni di Blattella germanica sono piuttosto temute soprattutto nel settore degli alimenti per i pericoli che questi insetti portano con sé: inquinamento delle derrate e trasmissione di microrganismi patogeni.
I locali di lavorazione, i locali di stagionatura, i magazzini delle materie prime e dei prodotti finiti, i locali che ospitano gli imballaggi, nonché gli scarti di lavorazione e infine gli spazi adibiti al deposito temporaneo dei rifiuti nelle industrie alimentari sono ambienti eccellenti per i roditori dove trovare cibo e rifugio.
Il punteruolo del grano (S. granarius) è il tipico infestante dei magazzini. Si può confondere con altre due specie appartenenti allo stesso genere: Sitophilus oryzae e S. zeamays.
Ad ogni modo il genere è inconfondibile: forma slanciata, colore quasi nero, torace lungo quasi quanto l’addome (in totale l’insetto misura in media 4 mm), capo molto allungato e stretto, con antenne genicolate (cioè con un brusco ripiegamento ad angolo) e apparato boccale all’estremità.
Le derrate conservate attirano una serie di organismi che se ne cibano provocando danni di diversa entità in dipendenza da differenti parametri tra i quali anche quelli ambientali. I cereali, ad esempio, durante la fase di stoccaggio spesso vengono attaccati da insetti definiti infestanti primari perché si nutrono a spese delle cariossidi ancora intere.
L’acaro rosso del pollo, Dermanyssus gallinae, è un infestante molto temuto negli allevamenti avicoli di tutto il mondo: si tratta infatti del più diffuso parassita esterno dei polli. In Italia si stima che sia infestato circa l’80% degli allevamenti soprattutto di galline ovaiole.
Infesta il pollame di allevamento e anche uccelli selvatici; inoltre è stato segnalato su cavalli e roditori. Se non ha a disposizione gli ospiti preferiti può pungere anche l’uomo.
Appartiene alla famiglia Dermanissidi e talvolta è chiamato impropriamente pidocchio rosso del pollo.
La blatta Polyphaga aegyptiaca, detta comunemente blatta egiziana, è presente nelle regioni meridionali comprese Sicilia e Sardegna, soprattutto in zone costiere, caratterizzate da climi caldo-umidi.
Nemapogon granellus, la falsa tignola del grano, è una farfallina dai gusti particolari: nonostante il nome comune l’associ ai cereali, si nutre di svariate sostanze, sia di origine vegetale sia animale. La specie è stata segnalata anche sui tappi di sughero di bottiglie di vino in invecchiamento.
Gli Psocotteri fanno parte di quegli insetti che difficilmente si notano, nonostante vivano in gruppo, a meno che l’infestazione diventi veramente importante. Misurano solo qualche millimetro e hanno un colore poco appariscente, marroncino beige, o, per alcune specie, quasi trasparente.
Tribolium castaneum e Tribolium confusum sono due specie molto simili sia nell’aspetto sia nelle abitudini.
La famiglia dei Piofilidi, piccole mosche che si sviluppano a spese di sostanze in decomposizione, comprende la specie Piophila casei, nota col nome comune di “mosca del formaggio”. Si tratta di un insetto che, nonostante il nome, non si sviluppa solo a carico di prodotti caseari.
Nei prosciuttifici dove vengono stagionati i prosciutti crudi la presenza degli acari è molto comune. Le condizioni di umidità e temperatura di questi ambienti risultano infatti ottimali anche per il loro sviluppo.
La stagionatura di carni lavorate e formaggi comporta il mantenimento di temperature e umidità tali da ottenere un prodotto adatto al mercato. Tutto ciò genera un “microclima” particolarmente interessante per tutti quegli insetti che si nutrono di questi materiali e trovano in un colpo solo cibo nutriente, abbondante e condizioni ambientali ideali per lo sviluppo!
Nota come tignola fasciata delle derrate, questa farfallina deve il suo nome comune alla colorazione caratteristica delle ali anteriori: queste, infatti, sono, nella prima parte vicino al corpo, di un marroncino chiaro tendente al giallo con minuscoli puntini neri, poi, procedendo verso l’estremità dell’ala, si incontrano due bande scure a bordi frastagliati su un fondo bruno rossastro.
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