Una sezione dedicata ad approfondimenti sugli infestanti più
diffusi negli ambienti pubblici e privati.
I contenuti sono realizzati in collaborazione con il DI.PRO.VE.S.
(Dipartimento di scienze delle Produzioni Vegetali e
Sostenibili) - Area Protezione Sostenibile delle Piante e
degli Alimenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza.
Gli Psocotteri fanno parte di quegli insetti che difficilmente si notano, nonostante vivano in gruppo, a meno che l’infestazione diventi veramente importante. Misurano solo qualche millimetro e hanno un colore poco appariscente, marroncino beige, o, per alcune specie, quasi trasparente.
Amano i luoghi umidi, siano essi abitazioni, magazzini di stoccaggio o di stagionatura di prodotti alimentari, locali di lavorazione, biblioteche, musei ecc. In natura vivono tra i detriti, sotto le pietre, sotto le cortecce degli alberi e nei nidi di diversi animali.
Grazie al loro apparato boccale masticatore si nutrono di detriti vegetali e animali ma anche di muffe, facilmente reperibili nei luoghi umidi.
Vengono chiamati comunemente pidocchi dei libri, "mordilibri" o pidocchi della polvere, nomi attribuiti a causa della loro caratteristica presenza tra i libri e le carte quando conservati in ambienti poco frequentati, bui e non particolarmente areati.
Negli edifici è possibile che una popolazione si sviluppi sulle muffe tra le piastrelle, dietro un battiscopa o un mobile e viva indisturbata in piccole aree per generazioni, riproducendosi fino a raggiungere anche le migliaia di individui.
Quando l’infestazione viene notata, in genere significa che è in loco da molto tempo.
La prevenzione più efficace è l’aerazione dei locali e il risanamento dei ristagni di umidità. Essendo animali detriticoli, gli interventi di disinfestazione con l’impiego di soli prodotti chimici non sono sufficienti a risolvere il problema ma è necessario sempre procedere con un’accurata pulizia dell’ambiente, muri e soffitti compresi. Nella scelta delle sostanze attive da impiegare si consigliano formulati ad azione combinata abbattente e residuale. Ad esempio un’associazione di Piretrine e Deltamentrina o sostanze attive a duplice effetto come Alfametrina o Etofenprox.
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