Una sezione dedicata ad approfondimenti sugli infestanti più
diffusi negli ambienti pubblici e privati.
I contenuti sono realizzati in collaborazione con il DI.PRO.VE.S.
(Dipartimento di scienze delle Produzioni Vegetali e
Sostenibili) - Area Protezione Sostenibile delle Piante e
degli Alimenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza.
La mosca domestica è una specie ubiquitaria diffusa in tutto il mondo, strettamente legata alle attività e agli insediamenti umani. Le mosche sono attratte da rifiuti organici e con alte temperature il loro ciclo è notevolmente accelerato; a 35 °C bastano circa 10 giorni per lo sviluppo di un’intera generazione, pertanto la capacità di infestare un determinato ambiente è elevata.
La mosca domestica si sviluppa in substrati organici in decomposizione siano essi di natura animale o vegetale. È diffusa sia nelle aree rurali sia in quelle urbane. Nelle aree rurali le larve si sviluppano nel letame (di mammiferi o di uccelli) mentre nelle città e nelle aree periurbane sono i rifiuti domestici, da attività commerciali (negozi, mercati) e da attività agroindustriali, a ospitare la maggior parte delle infestazioni.
Gli adulti sono in grado di disperdersi sul territorio per 400-1500 metri e di percorrere più o meno attivamente distanze fino a 9 km.
La gestione delle mosche, così come di altri insetti in grado di spostarsi su lunghe distanze, è un problema che deve essere affrontato a livello di comprensorio. Infatti in questi casi è praticamente impossibile eliminare la presenza di un infestante se non si elimina il focolaio di riproduzione e sviluppo.
Una singola unità abitativa o azienda che effettua una gestione attenta di tutte le aree che possono attirare le mosche, non avrà grossi problemi al suo interno, ma se nelle vicinanze sono presenti situazioni in cui il controllo delle mosche non viene effettuato con altrettanto scrupolo esiste un elevato rischio di infestazione dall’esterno.
I motivi che attirano le mosche sono principalmente due: la presenza di alimenti e, nei periodi più freddi, la ricerca di temperature più elevate.
Se le aree esterne sono state gestite con attenzione e non vi sono alimenti o rifiuti che fungono da attrattivo, la loro presenza sarà limitata a qualche individuo. In caso contrario può verificarsi una vera infestazione con presenza di adulti che possono contaminare le derrate veicolando eventuali microrganismi patogeni.
Allo scopo di ridurre le infestazioni dall’esterno si può intervenire in maniera preventiva applicando barriere fisiche (installando reti alle finestre, schermando le porte) e trattamenti larvicidi applicati sui possibili focolai che non è possibile eliminare o controllare diversamente.
In caso di infestazioni già presenti si può intervenire con:
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