Una sezione dedicata ad approfondimenti sugli infestanti più
diffusi negli ambienti pubblici e privati.
I contenuti sono realizzati in collaborazione con il DI.PRO.VE.S.
(Dipartimento di scienze delle Produzioni Vegetali e
Sostenibili) - Area Protezione Sostenibile delle Piante e
degli Alimenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza.
Gli studiosi sono concordi nel ritenere che i cambiamenti climatici abbiano effetti importanti anche sulla vita degli insetti. Sebbene sia materia di studio piuttosto complessa, poiché coinvolge un numero molto alto di parametri (le specie di insetti sono milioni e vivono negli ambienti più disparati, con preferenze climatiche e microclimatiche molto variabili da specie a specie), si ritiene che i concetti chiave possano essere così riassunti:
Tenendo presente che gli insetti in generale hanno cicli biologici brevi, alta capacità riproduttiva e un grado di mobilità, attiva o passiva, spesso notevole, le risposte fisiologiche a temperature più alte potrebbero causare enormi e rapidi cambiamenti sulla dinamica di popolazione.
I cambiamenti climatici sono strettamente correlati anche al problema delle specie alloctone: l’uomo ne favorisce la diffusione passiva, i cambiamenti climatici ne favoriscono l’acclimatazione e la diffusione in nuovi territori.
I cambiamenti climatici, in questo caso, possono essere visti sostanzialmente come una sorta di arma a doppio taglio che influenza e influenzerà, positivamente o negativamente, il successo delle diverse specie in termini di areali e di ambienti occupati. Le implicazioni che ne possono derivare sia da un punto di vista puramente naturalistico (per specie prive di importanza pratica) sia economico (per specie di interesse agrario, forestale, medico e veterinario, ecc.), possono essere molto importanti e influenzare alcuni aspetti del nostro pianeta.
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