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CAMPUS Copyr: Approfondimenti

Una sezione dedicata ad approfondimenti sugli infestanti più
diffusi negli ambienti pubblici e privati.
I contenuti sono realizzati in collaborazione con il DI.PRO.VE.S.
(Dipartimento di scienze delle Produzioni Vegetali e
Sostenibili) - Area Protezione Sostenibile delle Piante e
degli Alimenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza.

Una sezione in cui potrai trovare informazioni utili sul tema
dell’igiene ambientale e dedicata ad approfondimenti sulle
tecniche migliori per affrontare gli infestanti più diffusi
negli ambienti pubblici e privati.

Approfondimenti ::: Giardini ::: Pappataci: “i procacciatori” nel silenzio

03 Set

Pappataci: “i procacciatori” nel silenzio

Pappataci: “i procacciatori” nel silenzio

I pappataci, detti anche flebotomi, sono stati così denominati perché puntano l’animale da pungere avvicinandosi con volo silenzioso.
Si tratta di Ditteri di pochi millimetri dotati di peluria sul corpo e sulle ali, che si appoggiamo sulla pelle tenendo le ali sollevate e divaricate.
Come per le zanzare, le femmine pungono per portare a maturazione le uova e lo fanno su rettili, uccelli e mammiferi, compreso l’uomo e il cane. Sono attivi soprattutto di notte e anche durante le prime ore del mattino.
Sulla loro biologia, soprattutto allo stadio larvale, non si sa molto. Le femmine depongono le uova nei terreni umidi e ricchi di sostanza organica; le larve si nutrono di sostanza organica in decomposizione e si ritrovano tra le pietre, nelle crepe dei muri umidi, nel terreno umido, sotto alle foglie e nelle tane di animali.
I pappataci rivestono importanza dal punto di vista sanitario. Le loro punture possono essere piuttosto dolorose e l'iniezione di saliva che ne consegue può veicolare malattie e causare reazioni allergiche. Le malattie trasmesse da questi insetti sono la leishmaniosi viscerale e cutanea, la febbre dei tre giorni (o febbre di Napoli) e il Toscana virus, almeno in Italia. I serbatoi da cui questi insetti assumono gli agenti patogeni sono rappresentati da animali selvatici ma anche da animali domestici, soprattutto i cani.
La pericolosità dei flebotomi è molto alta in India e in Africa. In Italia sono presenti con popolazioni a densità elevate sulla costa tirrenica e ionica, in Sicilia e in Sardegna. Negli ultimi anni è stata registrata un’espansione anche in aree che prima erano ritenute indenni.
L’incidenza delle malattie trasmesse sono oggetto di piani di sorveglianza da parte delle Asl.
La lotta è piuttosto difficoltosa: le larve sono di difficile individuazione e l’impiego di trattamenti larvicidi risulta molto complesso; in genere è consigliabile una “buona gestione” del verde e dei materiali organici marcescenti, coadiuvata da trattamenti insetticidi residuali estesi anche alle superfici dei muri delle abitazioni. Inoltre, l’istallazione di zanzariere impedisce agli insetti di entrare nelle case, a patto che si tratti di reti a maglia molto fitta, considerando le dimensioni ridottissime di questi insetti.

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